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RITRATTO SCOMPOSTO (anno 2016 2020)

È come quando eri bambino.
È come sei bambino.
Un viaggio nel tempo. abitila quotidianità, i riti, le messe, la realtà che diventa finzione e teatro, mentre tu, fermo in quel tuo mondo sfuocato, ora puoi finalmente vedere. Vedi un mondo in cui vorresti esistere. Sembra un po’ come il viaggio di Alice nel suo paese delle meraviglie.
Dimensioni irreali, cunicoli in cui precipiti in un tempo infinito.
Forse la fantasia di un folle, scrittore o inventore di favole, può iniziare da ciò che vive realmente, ma lui ha la forza di fermarsi a guardare le realtà che lo abitano.

Specchi.
Specchi che di consueto riflettono quel che accade, ma mentre nel silenzio di una mattina d’autunno, ho alzato gli occhi tra gli specchi di casa, ho visto me stessa scomposta, mi sono guardata ed ho visto un’altra me.

Mi sono fermata, ora i miei occhi avevano
smesso di vedere, ora cominciavo a ricercarmi,
a guardarmi, come quando ero bambino.
E allora, proprio con il fare di un bimbo ho
iniziato a giocare, cucendo i pezzi di specchi
su altri specchi come un’eco che amplifica il
dire.
È bello perdersi in uno specchio e farlo diventare
il tuo viaggio nel tempo.

 

VIDEO:
Il giardino delle riflessioni : un solo D’io?
https://vimeo.com/user67273897