"IN EMBRYO - L'ULTIMA CENA" ( anno 2016/2017)
l tempo dell’attesa..
a volte consumato in brevi istanti
in altre aspettato con lunghi ed infiniti spazi ,
e nel mentre , puoi sfuocare la mente in ogni mondo tu ne abbia voglia,
ed immaginare!
E’ da questo quotidiano che nasce il progetto “l’ultima cena”
uno sguardo sfuocato che pone l’attenzione sulle cose di uso abituale.
Un piatto, e su quel piatto c'è tutto.
Una vita, la nascita , le naturalezze dell’essere donna,
sono riflessi che hanno una materialità più affine all'immagine reale, liberata da ogni essere sfavorevole, e convogliata verso un esito rigenerato.
E così sul quel fondo desolato appaiono battigie ruscellanti l'acqua di marea e su uno scoglio, sulla riva di quel mare, l'impronta di un messaggio che dice di un tempo passato. Ma anche la vicenda, intima e profondamente umana, del divenire e dell'essere a nuova vita raccontata dai semplici resti su quel fondo macchiato.
Ne trovi i semi di una melagrana e l'ombra del suo succo, ombre di un rosso peccaminoso e richiami ad una sensuale fertilità ed abbondanza, nell'antica Cina, e non solo, le sue rotondità erano simbolo dell'impermanenza e ciclicità delle cose, di vita e di morte.
E poi macchie di olio e di acqua la sacralità dei due liquidi è proverbiale per il fatto stesso che essi mai si mischiano ma che scorrendo uno sull'altro ricreano forme e, tentando un’incerta convivenza, dicono dell'inizio di ogni cosa vivente, e dal momento che ne annunciano una vita si respira la prefazione della sua fine, come in un piatto lavato.
E ancora, frutti della terra, aperti e mostrati e poi a stento ricuciti, sembrano macchie di sole o umidi recessi come visti di notte da un vetro appannato ma a volerli prendere per ciò che non sono sarebbero immediatamente riconosciuti come qualcosa di sbagliato, come un accento mal posto alla fine di un verso. Ora tutto questo è luogo del sacro, un “ultima cena”, o il racconto del concepimento, di strade e luoghi vivi in ognuno di noi, suggestioni legate alla preziosità e sacralità del cibo fitte di archetipi e di leggende, ma a raccontare queste immagini è come voler raccontare l'acqua di un mare, sono gocce infinite e per ciascuno di noi ogni singola goccia racchiude il tutto e ci bagna in questi luoghi del quotidiano.
Il progetto “L’ultima cena” nasce con la fotografia ,
-da questa è stata fatta una produzione di video arte di 6 minuti https://vimeo.com/220122376
-il suo promo di 1,30” https://vimeo.com/220481486
-alcuni libri d’artista che portano con se le impronte del dna di chi ha abitato le ultime cene |